martedì 21 novembre 2017

La leggenda di Santa Lucia

Ecco chi era questa Santa Siciliana e come mai porta i doni ai bambini


La leggenda di Santa Lucia
Era una bellissima ragazza Lucia vissuta nel IV secolo a Siracusa, in procinto si prendere marito e vivere una vita agiata. Ma un giorno la madre della giovane si ammala gravemente così Lucia decide di pregare Sant'Agata perchè conceda la grazia e la guarigione alla genitrice.

Ma mentre sta pregando sulla tomba della Santa, la stessa le appare e le chiede di rinunciare alla sua futura vita per dedicarla ai meno fortunati e ai deboli e le predice il suo triste destino di martire.





Quando Lucia torna a casa scopre che la madre è completamente guarita, così lascia il fidanzato e segue la via indicatale dalla Santa.

Il fidanzato però non capisce la decisione di Lucia e furioso la denuncia accusandola di essere una cristiana ( in quel periodo erano in atto le persecuzioni dei cristiani). La ragazza viene arrestata e non rinnega la sua fede nemmeno sotto tortura, dichiarando che la forza che ha dentro le viene dallo spirito e non dal corpo. Lucia viene condannata a morte, ma poco prima predice all'imperatore Diocleziano la sua morte e la fine delle persecuzioni.

 Santa Lucia porta i doni ai piccoli


Il 13 dicembre ricorre l'anniversario della morte di Santa Lucia e in alcune regioni italiane come il Trentino,Lombardia, Emilia , ecc...c'è da tempo una tradizione legata a questa Santa. Infatti è a lei che scrivono la letterina dicendole che si sono comportati bene e le preparano sui davanzali delle finestre cibo per lei e carote per il suo asinello, poi tutti a letto perchè se quando Lucia arriva li trova svegli, lancia loro della sabbia negli occhi.

Nei paesi del nord Europa, è tradizione che la figlia maggiore si vesta con una tunica bianca, una cinta rossa alla vita e sul capo una corona verde con sopra sette candeline accese e porti la colazione a tutti gli altri membri della famiglia ancora a letto. Con lei le sorelline più piccole con veste e cinta bianche.

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