Vigilia di Natale. Nella grande cascina, a mezza costa del monte, gli uomini e i bimbi si scaldano alla grande fiamma che illumina tutta la stanza e diffonde un buon profumo di resina.
I bimbi ad eccezione di Marco, sono sani e forti come quercioli.
Marco, invece,con le gambe inerti per una parilisi, sta tutto il giorno in una poltrona a rotelle. Però non gli pesa troppo la sua sventura perchè tutti in famiglia gli fanno compagnia e cercano in ogni modo di tenerlo allegro.
- La cena è pronta. Svelti! - dice ad un tratto la mamma di Marco.
Il piccolo paralitico viene portato al posto più bello vicino al nonno.
- Questo bimbo - dice sovente il vecchio, posandogli una mano sul capo - è la benedizione della casa.
Verso la fine della cena,Maria, la sposa più giovane, va verso la finestra, solleva il lembo di una tendina, poi dice voltandosi:
- Nevica ancora. Come potremo andare alla messa di mezzanotte?
- Andremo egualmente - rispondono gli uomini.
-Staranno a cassa i bambini - aggiunge una donna.
Ma allora i bambini si mettono a strillare. Non vogliono perdere la messa di mezzanotte. Vogliono vedere il Bambino appena nato, quando appare d'improvviso nella culla di paglia.
- Bisogna accontentarli - dice il nonno
- E chi rimane con Marco - chiede il babbo del piccolo
- Rimango io - dice il nonno. Poi rivolto a Marco dice: - Ci terremo compagnia, vero piccolo?-
- Sì, nonno - risponde il bimbo, sempre docile e buono.
Ma in quel momento sente nel cuore una gran pena. Come dev'essere bello andare nella buia notte incontro a Gesù, nella chiesetta piena di luci ove i pastori cantano le più belle pastorali.
Si lascia portare a letto e ascolta il nonno che seduto accanto a lui gli parla della nascita di Gesù.
- Ti piace, piccolo, questa storia vera? -
Ma il bimbo non risponde, ha chiuso gli occhi.
- Dorme - dice il nonno, e si ritira nella camera accanto.
Intanto nella piccola chiesetta il curato dà ad un chierichetto le ultime istruzioni:
- Ascoltami bene. Quando mancano dieci minuti alla mezzanotte, spegni le lampade elettriche, lascia cadere il velario davanti all'Altare e accomoda ben bene il piccolo Gesù nella culla; poi, quando suonano le ore, accendi le lampade dell'altare e adagio adagio solleva il velario. hai capito? -
- Ho capito - risponde il chierichetto - E il bimbo Gesù dov'è?
- Qui al solito posto - dice il curato aprendo l'armadio degli arredi sacri; e guarda con ammirazione il piccolo Gesù di cera, con le guancine color rosa.
Manca poco alla mezzanotte,
: il chierichetto si precipita in sacrestia, apre l'armadio, cerca il piccolo Gesù per portarlo nella culla. Ma con terrore si accorge che Gesù non c'è. Caccia la testa nell'armadio, guarda ansioso di qua e di là, in alto e in basso. Non c'è, non c'è proprio.
Intanto il piccolo Gesù dalle guancine color rosa, dagli occhi azurri e dai riccioli biondi, tenendo alto un lanternino che ha per fiamma una stella, sale in pendio del monte, entra nella grande casa colonica e si dirige verso la camera di Marco.
Entra, s'avvicina al bimbo che riposa tranquillo, lo accarezza e gli dice piano piano:
- Vedi Marco? Son venuto per dirti che ti voglio tanto bene e ti sarò sempre vicino come in questo momento. Il mio amore più grande è per i piccoli sofferenti.
Il curato alle parole del chierichetto, dà un balzo, poi si alza, corre in sacrestia.
Il piccolo Gesù di cera è al suo posto e lo guarda coi dolci occhi azzurri più belli del solito.
Il sacerdote si volta al chierichetto:
- Che sognavi? -
- Eppure....
Ma il curato non l'ascolta più. Prende delicatamente il Bimbo divino fra le braccia e lo porta nella culla.
Il velario si alza, le lampade accese diffondono nella chiesetta una luce d'oro, mentre i montanari cantano..."Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo"....
Tratto da "Selezione dello scolaro" 1956 di Amelia Tondini Melgari
Molto bello il tuo blog..da oggi ci sono anche io :-)
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